Oggi ho colto il piacere di commentare sul blog di "Un Caffè da Graziella" un breve estratto del saggio di Helbert Hubbard scritto nel 1899 , e riportato "alla luce" della Rete grazie all'amico LupodiTalos di Twitter (@lupoditalos) . Mi è sembrato subito un buon #MEME che valesse la pena di rilanciare e di replicare in mimèsi moltiplicativa ai miei contatti e ai i miei visitatori. E invito Voi a fare lo stesso.
L'estratto è intitolato : "PORTARE UN MESSAGGIO A GARCIA" .
Dalla lettura sono nate delle emozioni e dei forti sensi di condivisione che non posso fare a meno di riportare anche qui nel mio blog, dopo averlo già fatto nel blog di "Un Caffè da Graziella".
La riscoperta dello sforzo, dello streben faustiano, della
volontà insuperata, della tensione senza tregua finalizzata al raggiungimento
dell'obiettivo assegnato, sono tutti VALORI di cui in Italia si sta perdendo
cognizione, e soprattutto di cui si sta perdendo l'apprezzamento sociale.
Un'
Italia del facile guadagno senza sforzo, in cui la supremazia dell'interesse
personale sull'interesse generale è la regola di Sistema. Un' Italia in cui la
politica ha perduto ogni dignità di rappresentare i suoi concittadini e
soprattutto le Sacre Istituzioni dello Stato, senza fare pubblica, doverosa e
seria ammenda di tutte le sue svariate colpe e profonde responsabilità del
disastro in cui ci stanno precipitando.
Un' Italia in cui la classe dirigente e amministrativa si è connaturata adesivamente al Sistema, nella comoda convinzione di poter a lungo continuare a svolgere la sua funzione strategica nei gangli vitali e produttivi dello Stato in questo modo. Un Modo semplificato, autoreferenziale quanto parassitico.
"Portare un messaggio a Garcia" è l'imperativo
categorico e la legge non scritta che anima IN SILENZIO OPEROSO i pochi
italiani che OGNI GIORNO si spendono con abnegazione, coraggio, sudore e
sacrificio per tirare innanzi il carro nazionale su cui i molti sono
comodamente accomodati sopra. E dal quale, questi inutili trimalcioni fuori dal
tempo cialtroneggiano senza pregio nè dignità, indicando ricette e lezioni di
sventura al Popolo. Presto il Popolo capirà che costoro sono stati dannosi in
PASSATO per il SistemaPaese che non sono
stati in grado di innovare nè modificare, ma -soprattutto- il Popolo capirà che
costoro sono inutili per il FUTURO in quanto rosicchiatori voraci di quel
Valore Sociale, che non sono stati in grado di costruire nel PRESENTE.
Dott. Gian Marco Boccanera - Roma
www.studioboccanera.comTwitter @gmboccanera
"In
tutta questa *faccenda cubana, c'è un uomo che spicca all'orizzonte della mia
memoria come “Marte al perielio". Quando scoppiò la guerra tra la Spagna e
gli Stati Uniti, si presentò la necessità di comunicare velocemente con il capo
degli insorti. Garcia si trovava in qualche luogo irraggiungibile delle
montagne di Cuba e nessuno sapeva dove.
Non lo si
poteva raggiungere né con il telegrafo né con la posta.
Il
Presidente doveva assicurarsi la sua cooperazione velocemente.
Che cosa
fare?
Qualcuno
disse al Presidente: "C'è un tipo di nome Rowan, se c’è qualcuno che può
raggiungere Garcia, beh, questi è lui".
Si mandò a
chiamare Rowan e gli venne consegnata una lettera da recapitare a Garcia. Come
"il tipo di nome Rowan" abbia ricevuto la lettera, l’abbia sigillata
in una borsa incerata, l’abbia legata al petto sopra il cuore e sia sbarcato
quattro giorni più tardi, di notte, sulle coste Cubane da una barca per
scomparire nella giungla e sia potuto dopo tre settimane uscire dall’altra
parte dell'isola, dopo avere attraversato a piedi un paese ostile e consegnato
il messaggio a Garcia, sono dettagli che al momento non ho nessuna voglia di
raccontarvi.
Quello che
voglio dire è che McKinley diede una lettera a Rowan perché la consegnasse a
Garcia. Rowan prese la lettera e non chiese: "Dove si trova?"
Dio
onnipotente! Quello sì che è un uomo la cui immagine dovrebbe essere
immortalata nel bronzo e la cui statua dovrebbe essere esposta in ogni
università del paese. I giovani non hanno bisogno di studiare libri, hanno
bisogno di rafforzare la propria tempra in modo da diventare persone degne di
fiducia,
capaci di agire con prontezza, di concentrare le proprie energie, di fare
qualcosa come "portare un messaggio a Garcia".
Il Generale
Garcia ormai è morto, ma ci sono altri Garcia.
Qualunque
uomo si sia sforzato di eseguire un’impresa che richiedesse una gran quantità
di cooperazione, è rimasto a volte quasi inorridito di fronte all’imbecillità
dell’uomo medio, alla sua incapacità o alla sua mancanza di volontà di
concentrarsi su una cosa ed eseguirla.
Trascuratezza
nella collaborazione, stupida disattenzione, sciatta indifferenza e lavoro
svolto senza entusiasmo sembrano essere la regola.
Nessun uomo
può riuscire a meno che, per amore o per forza o con le minacce, costringa
altri ad aiutarlo o li corrompa perché lo facciano, o - forse - a meno che Dio
nella sua bontà non faccia un miracolo e gli mandi un angelo del paradiso ad
aiutarlo.
Voi che mi
leggete, fate questo esperimento: siete seduti nel vostro ufficio.
Sei
impiegati sono a breve distanza da voi.
Chiamatene
uno qualsiasi e chiedetegli quanto segue:
"Per
favore guarda nell’ enciclopedia e scrivimi un breve memorandum sulla vita del
Correggio".
L’impiegato
risponderà tranquillamente: "Sì signore" e andrà forse ad eseguire il
compito?
Ci potete
scommettere che non lo farà. Vi guarderà con sospetto e vi farà una o più delle
seguenti domande:
Chi era?
Quale
enciclopedia?
Dov’è
l'enciclopedia?
Sono stato
assunto per questo?
Non intende
per caso Bismarck?
Perché non
lo può fare Carlo?
E’ morto?
C’è fretta?
Che ne dice
se le porto il volume e se lo cerca Lei?
Perché c’è
bisogno che lo sappia?
Sono pronto
a giocarmi la camicia che dopo che avrete risposto alle domande e spiegato come
cercare l’informazione e perché vi occorre, l’impiegato uscirà dalla stanza e
chiederà ad un altro impiegato di dargli una mano a tentare di “trovare Garcia”
per poi tornare da voi e dirvi che quell’uomo non esiste.
Certo potrei
anche perdere la scommessa, ma secondo la legge delle probabilità, non la
perderò.
Se siete
saggi, non perderete tempo a spiegare al vostro impiegato che Correggio si
trova sotto la C e non sotto la K, invece gli sorriderete dolcemente
dicendogli: "Non importa", e andate a cercarlo da voi.
Questa
incapacità di agire di propria iniziativa, questa stupidità morale, questa
infermità della volontà, questa svogliatezza prenderanno piede allegramente e
innalzeranno… sono queste le cose che rimandano il socialismo puro ad un futuro
tanto remoto. Se le persone non vogliono agire di propria iniziativa, cosa
faranno quando i benefici del loro lavoro saranno per tutti?
Sembra che
ci sia bisogno di un primo ufficiale di coperta con un bastone nodoso. Ed il
timore di beccarsi il benservito il sabato sera mantiene al loro posto molti
operai.
Provate a
mettere un annuncio per trovare uno stenografo, nove su dieci dei candidati che
si presenteranno non saranno capaci né di scrivere né di mettere la
punteggiatura, e non ne vedranno neanche la necessità.
Sarebbe in
grado di portare un messaggio a Garcia, una persona del genere?
"Vedi
quel contabile?", mi disse il caposquadra di una grande fabbrica.
"Sì, e
allora?"
"Beh, è
un bravo contabile. Ma se lo dovessi mandare in città a fare una commissione,
magari riuscirebbe a portarla a termine però sarebbe anche capace di fermarsi
in quattro bar, strada facendo, e una volta arrivato a Via del Corso si sarebbe
dimenticato il motivo per cui era stato mandato in città ".
Si può
affidare un messaggio per Garcia ad un uomo del genere?
Ultimamente
si sente esprimere una tale *svenevole compassione per gli “operai oppressi e
sfruttati " e per i “vagabondi senza tetto in cerca di un lavoro
onesto", spesso accompagnata da parole dure nei confronti degli uomini al
potere.
Nessuno
parla del datore di lavoro che invecchia prematuramente nel vano tentativo di
far svolgere un lavoro intelligente a dei buoni a nulla trasandati, e della sua
lunga ed estenuante ricerca di “aiutanti" che non appena lui gira le
spalle ne approfittano per battere la fiacca.
In ogni
negozio e fabbrica è sempre in atto una cernita del personale.
Il
proprietario deve costantemente mandare via il personale che ha dimostrato la
propria incapacità di portare avanti gli interessi della società e ne viene
assunto un altro.
Questa
selezione va avanti a prescindere da quanto bene vadano le cose.
Solo che
quando i tempi sono duri e il lavoro scarseggia, la selezione è più precisa… ma
gli incompetenti e gli inetti vengono mandati sempre via.
Si tratta
della sopravvivenza del più adatto. Gli interessi personali spingono tutti i
datori di lavoro a tenersi i migliori: quelli capaci di portare un messaggio a
Garcia.
Conosco una
persona davvero dotata ma che non ha la capacità di dirigere una sua società,
che inoltre è completamente inutile per tutti, dato che porta con sé il
costante folle sospetto che il suo datore di lavoro lo stia opprimendo o voglia
farlo. Non può dare ordini e non ne vuole ricevere.
Nell’evenienza
in cui gli si dovesse dare un messaggio da portare a Garcia, la sua risposta
probabilmente sarebbe: "Daglielo tu!”.
Questa sera
questo uomo vaga per strada cercando un impiego, e il vento soffia tra le fibre
del suo cappotto ridotto a brandelli. Nessuno osa assumerlo, dato che è
regolarmente un fomentatore di malcontento. Non lo si può far ragionare, e
l'unica cosa che crea un effetto su di lui è la punta di uno stivale
rafforzato.
Naturalmente,
so che una persona così moralmente deformata deve essere oggetto di compassione
alla pari di uno storpio: ma nel fare ciò vediamo di versare una lacrima anche
per gli uomini che si danno da fare per mandare avanti una grande azienda, il
cui orario di lavoro non finisce al suono di una campanella, e i cui capelli
imbiancano velocemente nel tentativo di mettere in riga gente sciattamente
indifferente, l’imbecillità dei trasandati e l’ingratitudine degli
irriconoscenti che, se non fosse per la loro ditta, sarebbero affamati e senza
tetto.
Sto calcando
troppo la mano? Forse; ma quando tutto il mondo ha subito una degradazione
vorrei esprimere una parola di misericordia per l'uomo che ha successo, l'uomo
che, a dispetto di tutto, riesce ad incanalare gli sforzi di altri, ed
essendoci riuscito, si ritrova con niente, niente al di là di cibo e vestiti.
Ho cenato
al sacco ed ho lavorato per paghe giornaliere, e sono anche stato un datore di
lavoro, e so che vi sono delle lamentele da entrambe le parti. Non vi è nulla
di eccellente nella povertà, gli stracci non sono una raccomandazione, e tutti
i datori di lavoro non sono avidi e arroganti, nella stessa misura in cui tutti
i poveri non sono pieni virtù.
Le persone
che godono della mia simpatia sono gli uomini che lavorano quando il “capo” è
lontano, quando è a casa.
E l’uomo che
quando gli viene data una lettera per Garcia, come nulla fosse prende la
missiva, senza porre sciocche domande, e senza una segreta intenzione di
gettarla nel tombino più vicino, o senza fare qualsiasi altra cosa che non sia
consegnarla, che non viene mai “licenziato”, e nemmeno deve scioperare per
avere uno stipendio più alto.
La
civilizzazione è una lunga e ansiosa ricerca di persone di questo tipo.
Tutto quello
che un uomo di tale stampo chiede deve essere concessa.
E’ richiesto
in ogni città, paese e villaggio, in ogni ufficio, negozio, bottega e fabbrica.
Il mondo ha un urgente bisogno di persone così, c’è bisogno di loro, un bisogno
estremo di persone che possono “Portare un messaggio a Garcia”...."
Helbert Hubbard . 1899.
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