sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e
degli atti, aventi forza di legge, dello Stato (estratto art. 134 Costituzione)…..
Quando la Corte dichiara l'illegittimità costituzionale di una norma di
legge o di atto avente forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal
giorno successivo alla pubblicazione della decisione (estratto art 136 Costituzione).
La Corte costituzionale è chiamata a giudicare la legittimità o meno dell’impianto obbligatorio della mediazione civile e commerciale in Italia. Se venisse dichiarata legittima, la Mediazione finalizzata alla conciliazione diverrebbe per molte materie oggetto di contenzioso lo strumento obbligatorio e “naturale” di possibile risoluzione delle controversie ante causam. Se, al contrario, fosse dichiarata illegittima, la Mediazione finalizzata alla Conciliazione diverrebbe solo volontaria e non obbligatoria, dipendendo il suo effettivo utilizzo dalla volontà di tutte le parti in conflitto, all’unanimità tra loro.
Abbiamo visto nella passata esperienza di cittadini italiani
qual è stato il vantaggio della portata
obbligatoria delle grandi innovazioni di costume e di abitudini del nostro
Popolo. L’obbligo del casco per i motociclisti, come l’obbligo delle cinture di
sicurezza per gli automobilisti, nonché la patente a punti o il divieto di
fumare al chiuso nei luoghi pubblici, si sono dimostrati di grande valore
collettivo per aver innestato nel Popolo la convinzione dell’ “opinio iuris ac necessitatis” di quella
che poi è diventata una consuetudine di costume.
Semplice quando indispensabile, nella sua iniziale obbligatorietà che ha
consentito ai cittadini la ripetizione costante ed uniforme del comportamento
obbligatorio, perché giuridicamente dovuto. Quel comportamento che poi
automaticamente è entrato nell’immaginario collettivo quale normale abitudine
di tutti i giorni. L’obbligatorietà iniziale della scelta ha dato luogo al
miglioramento delle abitudini e dei comportamenti, dal lato individuale e dal
lato collettivo.
Oggi svuotare la Mediazione/Conciliazione della sua obbligatorietà rischia di azzerare, oltre che le aspettative di tutti quei cittadini, tantissimi, che hanno seguito il percorso di legge per accreditarsi come conciliatori, soprattutto le aspettative di miglioramento di SistemaPaese che dalla Mediazione possono trarre il meme più diffusivo.
Meno conflittualità, meno antagonismo, meno
avversarialità consentono di esprimere
una visione di tutela e miglioramento di Sistema, poiché avvicinano le
posizioni, mediano sui blocchi, realizzano il superamento delle ideologie e
delle posizioni psicologiche di arrocco, disseminano empatia e conoscibilità
del peso della posizione avversa, accreditano l’emersione delle migliori
pratiche, consentono la riscoperta del ruolo sociale delle professioni, cioè fanno da traino ad innumerevoli circoli
virtuosi immediatamente spendibili e senza oneri aggiuntivi per il bilancio
dello Stato.
Consentire la permanenza dell’obbligatorietà della
Mediazione/Conciliazione permette di far entrare nel Patrimonio Collettivo un’abitudine,
un modo di fare quotidiano, un modo di porsi, più rispettoso dell’ “altro da
sé” , più empatico, più teso alla conservazione e miglioramento dei rapporti
interpersonali. E in sommatoria tra loro le posizioni comportamentali di
ciascuno così orientate consentono di rendere migliorabile l’intero
SistemaItalia.
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