È da giorni ormai che si legge su ogni quotidiano,
specialmente di impostazione economica, che la pensata degli EUROBOND potrebbe
essere la soluzione alla crisi finanziaria che attanaglia in questo momento la
nostra Europa, e che ha innescato pericolose spinte disgreganti verso il
concetto stesso di Unione Europea. Illuminati contributi di Professori e insigni Economisti
hanno spiegato che il meccanismo cosiddetto “Salva Stati” EFSF (European Financial Stability Facility) sarebbe in grado di
acquistare Titoli (bond) del Debito Sovrano dei vari Paesi membri UE, sia al
fine di scongiurarne il possibile default, sia al fine di mantenere ad livello
di sostenibilità i relativi rendimenti sul mercato, calmierandoli.
Si ma come?
Emettendo a sua volta TITOLI , cioè EUROBOND, garantiti dai
singoli Paesi dell’Unione Europea in un modo che ancora non è ben chiaro, e
vendendoli sul mercato a Investitori Istituzionali.
In pratica cosa succede? Che il meccanismo del DEBITO TRASLA, cioè passa dagli Stati Sovrani
singoli all’ Entità Sovranazionale che è l’Unione Europea, proprio attraverso
l’Ente-Veicolo EFSF, che assomiglierebbe così a un “conduit” finanziario. Il
Debito e le responsabilità di chi ha contribuito ad aggravare il #debitopubblico
nazionale con scelte politiche
dissennate rimangono sempre invariati. Anzi, piuttosto vengono traslati ad un livello di
responsabilità politica superiore, e, soprattutto, vengono traslati a carico
ULTERIORE delle Giovani Generazioni Europee nel loro insieme.
Con gli Eurobond poi si alimenta sempre di più l’#azzardomorale, poiché i decision makers politici
dei singoli Stati Membri non dovranno sottoporsi al “redde rationem” del loro Popolo
e della loro base elettorale, in quanto verrà rappresentato che il Debito Sovrano, ora e in futuro, verrà sempre garantito da un Entità Sovranazionale, aprendo
il campo ad ulteriori comportamenti irresponsabili che così verranno garantiti
da una crisma collettivo di impunità.
No, non sono d’accordo con gli EUROBOND, che mi danno tanto
l’idea di essere un nastro trasportatore di debito da un piano all’altro della
scala delle nostre generazioni, atteggiamento di questi tempi assai di moda, per nascondere l’assoluta mancanza di coraggio
e di capacità nell’adottare misure altamente impopolari, ma assolutamente
necessarie alla salute della Repubblica dei singoli Paesi Membri Ue.
In momenti di grave crisi, nell’antica Roma veniva usata la formula del “SENATUS CONSULTUM ULTIMUM” per quanto riguardava l’assunzione di poteri speciali ai Consoli, in questo modo: “Videant Consules ne quid ResPublica detrimenti capiat” (Provvedano i Consoli acchè lo Stato non abbia nessun danno).
Gian Marco Boccanera
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